Con la pronuncia n.22635 del 5 novembre 2015, la Corte di Cassazione ha riconosciuto a favore di un lavoratore che era stato demansionato – senza tuttavia che la condotta tenuta nei suoi confronti integrasse anche gli estremi del diverso istituto del mobbing – il danno biologico conseguente alla lesione della sua integrità psicofisica accertata da un consulente tecnico nonché il danno da perdita di professionalità (determinato in via equitativa).